Le notizie (e le curiosità) dal Sud Est Asiatico #16
Gli unicorni indonesiani, la famiglia reale cambogiana e molto altro
Una delle prossime edizioni la vorrei dedicare agli italiani in Sud Est Asiatico. E in particolare vorrei raccontare le storie di chi, durante la pandemia, è stato separato per lunghi periodi dal proprio partner o dai propri figli, o di chi si è rinventato, o di chi, infine, si è rimboccato le maniche e ha aiutato le comunità locali. Se conoscete qualcuno o volete raccontarmi la vostra storia, rispondete a questa email.
Ora cominciamo!
Alessia
Gli unicorni indonesiani
Quando si parla di tecnologia, il primo posto che viene in mente è la Silicon Valley. Eppure, in Sud Est Asiatico, specialmente in Indonesia, l’ecosistema vanta diversi unicorni, startup valutate più di 1 miliardo di dollari. Recentemente due delle più grandi aziende tech indonesiane, GoJek e Tokopedia, si sono unite in un solo gruppo che coprirà diversi settori. GoJek è una super app. Nata per offrire servizi di moto-taxi, ora offre spedizioni, pagamenti, assicurazioni, investimenti, food delivery, servizi medici, intrattenimento e diversi software per la gestione di piccole e medie aziende. Il tutto accessibile da un’unica app. Tokopedia invece è un e-commerce con più di 100 milioni di utenti attivi e più di 11 milioni di commercianti, molti dei quali hanno aperto il proprio business proprio sulla piattaforma. Solo nel 2020, le due aziende insieme hanno avuto transazioni per più di 22 miliardi di dollari.
Il governo, per non perdere l’occasione di cavalcare la mandria di unicorni che crescono nel paese (al momento 6), sta prendendo diversi provvedimenti. L’accesso alla Borsa locale verrà facilitata in modo che le aziende tech che vogliono quotarsi possano farlo localmente, senza dover andare in mercati stranieri. Inoltre un nuovo fondo di investimento pubblico è stato inaugurato con 1.1 miliardi di dollari e presto verranno iniettati altri 5.4 miliardi da investire in startup locali.
Perché quindi le startup in Indonesia hanno cosí tanto terreno fertile? Il Paese è la seconda economia del Sud Est Asiatico e il quarto paese più popoloso al mondo. La rete internet locale riesce a raggiungere posti estremamente remoti, dando la possibilità a pressocché chiunque di avere un pacchetto dati da usare sul proprio smartphone. Si pensa che nel 2025, l’economia digitale in Indonesia raggiungerà i 124 miliardi di dollari (dai 44 miliardi del 2020). Per un confronto: in Italia nel 2020 era valutata 31 miliardi.
La famiglia reale cambogiana
Due giorni fa è stato il compleanno della regina madre cambogiana Norodom Monineath Sihanouk. Sono rimasta un po’ sorpresa alla notizia, perché ignoravo completamente che la famiglia reale cambogiana fosse ancora attiva nel Paese, soprattutto dopo il regime dei Khmer Rouge. Cosí, ecco qualche informazione in più sulla regina.
Nata a Saigon, nell’allora Indocina francese oggi Vietnam, da padre francese e madre cambogiana, incontrò il suo futuro marito, nonché re della Cambogia, ad un concorso di bellezza, di cui fu vincitrice. Subito dopo il colpo di stato degli anni 70 si spostarono in esilio prima in Cina e poi in Nord Corea, dove il leader coreano diede come residenza ufficiale ai reali cambogiani un palazzo con ben 60 camere. Ritornarono in Cambogia nel ‘75, sotto il regime dei Khmer Rouge, e furono tenuti agli arresti domiciliari nel palazzo reale, mentre 18 componenti della famiglia reale vennero uccisi in quel periodo. Dopo 4 anni, finalmente riuscirono a ritornare in esilio in Cina per poi rientrare dopo 12 anni, nel 1991, in Cambogia come regnanti.
Il marito di Norodom Monineath Sihanouk ebbe 6 mogli in totale e 14 figli. Attualmente, il suo primogenito, Norodom Sihamoni, è il re cambogiano. Ex insegnante di danza classica in Francia, non è sposato e non ha figli. Secondo suo padre “ama solo donne che sono sue sorelle”.
In breve:
La nomina di Mario Vattani ad ambasciatore a Singapore è stata confermata, nonostante le diverse richieste di ritirarla che facevano leva sul suo passato neofascista. Avevamo parlato del perché questa nomina avesse fatto tanto scalpore nell’ultima newsletter.
A che punto siamo in Myanmar? Dall’ultima volta che ne abbiamo partlato, sono successe un po’ di cose importanti. Venerdì le Nazioni Unite hanno approvato una risoluzione che condanna la giunta militare e richiede l’embargo dei commerci di armi con la Birmania. Anche se, e questo è fondamentale, la Cina si è astunuta dal voto. Il Paese è infatti uno degli alleati più stretti del Myanmar.
La cosa interessante è che l’inviato birmano alle Nazioni Unite ha votato a favore della risoluzione e si è apertamente schierato contro la giunta militare che ha preso il potere nel suo Paese. L’inviato è riconosciuto come legittimo dalle Nazioni Unite, ma la giunta ha dichiarato che non è il rappresentante di riferimento per le questioni che riguardano il Myanmar presso l’organizzazione internazionale.
Un bel servizio fotografico di Vice che documenta come il mondo della notte a Manila, nelle Filippine, stia cercando di sopravvivere in tempo di Covid. Purtroppo, come praticamente ovunque nel mondo, molti dei posti che prima brulicavano di vita, ora sono ridotti a spazi semi-abbandonati.
Gli amanti della moda sapranno che questa parte del mondo è famosa per i tessuti; sete e fantasie che fanno invidia ai grandi brand. Eppure, questi colori sgargianti, queste texture differenti e sopratutto il simbolismo radicato di un particolare capo di abbigliamento, il sarong, hanno fatto storcere il naso ai coloni occidentali in Sud Est Asiatico in passato. Qui la storia del sarong, dagli arabi musulmani che l'hanno importato in Asia, fino all'uso femminista e rivoluzionario contro la giunta militare birmana.
Bonus per ridere: un video di me in Myanmar qualche anno fa con un longyi, un sarong birmano da uomo. Le persone locali erano talmente divertite dal mio outfit che sono stata fermata diverse volte per fare foto insieme.
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