Le notizie (e le curiosità) dal Sud Est Asiatico #14
Uno speciale sulla Birmania e la sua nuova dittatura militare
Non ci siamo sentiti per un po’ con questa newsletter. Sono successe tante cose nel mentre in Sud Est Asiatico e proveremo a fare un punto della situazione man mano. Questo numero lo voglio dedicare principalmente al Myanmar, perché è il paese che è cambiato di più dalla nostra ultima newsletter. È passato dall’essere una democrazia, seppure precaria, ad una dittatura militare, il tutto in pressocché un giorno che rimarrà nella storia.
Dal canto mio, questa edizione è stata riscritta almeno una decina di volte da allora e mai inviata. Anche nella mia vita è successo qualcosa a cavallo di questi accadimenti birmani: sono diventata mamma. E questo cambiamento mi ha occupata per molto più tempo di quanto avessi immaginato. Se volete farvi due risate, qui racconto alcune cose sulla gravidanza. Qui, in veste più professionale, scrivo delle politiche aziendali che secondo me avrebbero più successo per ottenere la parità di genere sul posto di lavoro. Anche in questa newsletter, toccheremo l’argomento. Quindi bando alle ciance e cominciamo!
Come al solito, rispondete pure a questa email se volete mandarmi idee, consigli, o semplicemente fare due chiacchiere!
Grazie di seguirmi!
Alessia
La guerra civile in Myanmar (Birmania)
Credits image: The Bangkok Post
Più di 800 morti uccisi nelle proteste e la prospettiva che 3.4 milioni di persone muoiano di fame a causa della carenza di cibo. Questa la situazione drammatica in Myanmar dopo 4 mesi dal colpo di stato che ha visto sostituire la giunta militare al governo del partito democratico costituito dopo le elezioni di Novembre 2020.
Cos'è successo, in breve.
Il primo febbraio la giunta militare birmana ha sovvertito con la forza il governo appena eletto formato dal partito di Aung San Suu Kyi e ha dichiarato lo stato di emergenza per un anno inizialmente, e poi prolungato a due anni.
Tutto è cominciato perché il partito di opposizione supportato dalla milizia ha perso le elezioni di Novembre contro il partito democratico. La giunta non ha riconosciuto la validità dei risultati e ha provato ad accusare l'altro partito di frode, che però non c'è stata.
Cosí il 1 febbraio, i mezzi militari sono entrati a palazzo (qui il video surreale dei mezzi militari che avanzano filmate per caso dietro ad un'istruttrice di fitness ignara). Allo stesso tempo, il primo ministro e la leader de facto Sang Suu Kyi sono stati arrestati e trasferiti in un posto segreto.
I cittadini, allora, si sono riversati in strada a protestare, prima in modo pacifico, poi a mo' di guerriglia organizzata, con tanto di armi, per rispondere al fuoco della nuova dittatura militare.
Dal 1 febbraio, 800 civili sono stati uccisi e il Myanmar è in uno stato di completa confusione. Molte fabbriche si sono fermate, migliaia di posti di lavoro persi, e la gente sta iniziando a morire di fame, sia nelle campagne che nelle città.
Lo scorso lunedì i due leader del partito democratico sono stati portati in tribunale per la prima udienza, e il 7 giugno saranno risentiti. Se verranno dichiarati colpevoli, resteranno in carcere per il resto della loro vita.
Nel frattempo, la comunità internazionale non ha ancora preso una posizione forte. L'ASEAN, l'organismo internazionale che mette insieme i paesi del Sud Est Asiatico, ha invitato all’ultimo incontro tenutosi ad Aprile il generale birmano che ha preso il potere dopo il colpo di stato. Sebbene gli altri stati membri abbiano fatto pressione per cessare il fuoco, il fatto stesso che il generale fosse stato invitato è stato come legittimare il nuovo governo. Inoltre, quando le Nazioni Unite recentemente hanno proposto un embargo immediato sul commercio di armi in Birmania, l'ASEAN si è opposta, chiedendo la riscrittura della risoluzione.
Per approfondire:
Lo spiegone del New York Times
La crisi umanitaria raccontata dal World Food Program
Gli articoli sul tema tradotti in italiano da Internazionale
Il libro di Aung San Suu Kyi per capire la situazione pre-democrazia in Myanmar e il ruole della milizia birmana nella politica. Il libro va preso per quello che è: un resoconto della lotta democratica prima che Sang Suu Kyi andasse al potere. Dopo il suo governo, ci sono stati diversi sviluppi spiacevoli, tra cui come ha gestito il genocidio dei Rohingya.
Essere genitori in Sud Est Asiatico
Quando dicevo ai miei amici italiani che avevo 16 settimane di congedo di maternità qui a Singapore, la reazione era sempre di sgomento misto a compatimento. In Italia, per legge, si hanno 5 mesi (150 giorni circa) a stipendio pieno. Ma è veramente cosí male?
Nella regione, Singapore e il Vietnam sono i paesi dove i congedi di maternità durano più a lungo, rispettivamente 112 (se si è lavoratrici straniere, i giorni scendono a 84) e 180 giorni. La Malesia, invece, è il posto con meno giorni: solo 60.
Come funziona, invece, per i neo-papà?
In Italia, il congedo di paternità obbligatorio è di 10 giorni, meno che in Filippine, Singapore, Myanmar e Thailandia che invece ne offrono 14. In Cambogia e in Brunei non viene concesso neanche un giorno, mentre in Malesia solamente i dipendenti pubbici hanno diritto a 7 giorni.
Molte delle politiche familiari sui congedi vengono lasciate alla discrezione delle aziende private, che possono decidere volontariamente di offrire più giorni del minimo garantito per legge, e addirittura di implementare bonus o altri benefit per i propri dipendenti.
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