Le notizie (e le curiosità) dal Sud Est Asiatico #15
Il nuovo ambasciatore italiano a Singapore e la situazione dei vaccini in Sud Est Asiatico
L’ambasciatore fascio-rock a Singapore
I cambi di ambasciatori solitamente passano abbastanza inosservati, ma la recente nomina di Mario Vattani a Singapore ha fatto incredibilmente scalpore, fino ad attivare una raccolta firme per richiederne il ritiro dell’incarico.
Chi è quindi Vattani? È il cosiddetto Katanga. Con questo pseudonimo il futuro ambasciatore di Singapore era conosciuto nei ranghi di Casa Pound e negli ambienti neo-fascisti come cantante della band SottoFasciaSemplice. Dopo l’ultimo concerto, nel 2011 a CasaPound, Vattani ricevette non solo un ammonimento disciplinare dalla Farnesina, ma anche la sospensione di servizio per 4 mesi senza stipendio. Allora era stato da poco promosso a console generale italiano ad Osaka, in Giappone. Ma non è nuovo ad ammonimenti di vario genere. Nel 1989 a Roma, Vattani fece parte di un raid insieme ad una quindicina di naziskin e massacrarono di botte e sprangate il giornalista Andrea Sesti, che dovette fare due operazioni al cranio a seguito dell’accaduto, e Gianmario Trovato. Il futuro ambasciatore di Singapore venne indagato, poi fu prosciolto pagando un risarcimento di 90 milioni di lire ad ognuna delle vittime.
Vattani nonostante tutto è riuscito a fare una brillante carriera diplomatica. Figlio di Umberto Vattani, prima consigliere di Andreotti e poi due volte segretario generale del Ministero degli Affari Esteri (MAE), nonché a sua volta proveniente da una famiglia di funzionari del MAE, Mario Vattani ha ricoperto ruoli diplomatici a Washington DC, al Cairo e a Tokyo. Famoso per essere consigliere diplomatico al Comune di Roma sotto Alemanno per ben due volte, è stato sempre molto vicino alle forze politiche di estrema destra.
Dopo la nomina ufficiale come ambasciatore a Singapore, la petizione per la revoca dell’incarico ha raggiunto più di 139.000 firme. Nel frattempo la risposta di Vattani al polverone è stata di eludere la questione, sottolineando che si tratta di una “storiella di 10 anni fa” e che dal 2011 ad oggi ha fatto un sacco di cose.
Nel caso in cui la nomina venga confermata dall’Italia, l’iter prevede che il governo interessato, in questo caso Singapore, accetti o rifiuti la candidatura. Ma rifiutare la candidatura aprirebbe un incidente diplomatico tra i due Paesi ed è improbabile che Singapore decida di opporsi. Nei prossimi giorni dovremmo avere più informazioni su come andrà a finire.
Abitare in Sud Est Asiatico nel 2021
Da quando scrivo questa newsletter, in molti mi avete chiesto di raccontare di più su come trasferirsi in Sud Est Asiatico, o com’è vivere qui. Ogni paese ha una situazione completamente diversa, si tratta di visti, situazioni economiche, sociali e politiche molto diverse. Quello che posso fare però è darvi un quadro della situazione attuale. Mentre in Europa la campagna vaccinale sta per lo più proseguendo e si parla di ritornare ad una vita normale a breve, qui nella regione la situazione è molto diversa.
In Vietnam e in Thailandia una nuova ondata di casi ha obbligato i Paesi ad adottare nuove strategie di contenimento. A Singapore, dopo più di un anno di ferree regole, il governo ha deciso di chiudere i ristoranti e limitare le uscite a sole due persone per volta. La Malesia sta attraverso un nuovo lockdown. In Indonesia si è scoperto che il virus è molto più diffuso dei dati ufficiali, a causa di mancanza di laboratori per processare un numero cospicuo di test.
Quindi qual è il piano per la regione?
Il primo paese a somministrare i vaccini nella regione è stato Singapore, anche se al momento solo il 38% della popolazione è stata vaccinata (in Italia più del 42% con una popolazione 10 volte quella di Singapore). La Thailandia lancerà il suo programma vaccinale il 7 giugno, usando i vaccini AstraZeneca prodotti da un’azienda thailandese che non ha mai prodotto vaccini prima d’ora. In Vietnam, solo l’1,20% della popolazione è stata vaccinata. E in tutti gli altri paesi della regione, tranne che in Cambogia, meno del 10% degli abitanti hanno ricevuto la dose del vaccino. I problemi sono due. La maggior parte dei paesi dell’area sono in via di sviluppo e hanno un potere economico ridotto rispetto agli stati Europei. Inoltre, alcuni paesi ricevono più dosi di altri per motivi di interessi diplomatici internazionali, e le dosi provengono da case farmaceutiche diverse, spesso si tratta del vaccino russo o di quello cinese, con livelli di efficacia differenti, causando un generale scetticismo.
Per ora, si sta cercando di spingere sull’accelerazione del vaccino, si fanno ipotesi su un green pass per i vaccinati e aperture bilaterali tra paesi con pochi casi, ma al momento, appunto, sono solo ipotesi.
In breve
Nella scorsa newsletter abbiamo parlato della nuova dittatura militare birmana, dal 1 febbraio, giorno in cui si è insediata la giunta, sono state arrestate più di 4.300 persone. La maggior parte di loro è finita nella prigione chiamata Insein, dalla parola inglese insane, assurdo, pazzia. Il carcere era famoso per torturare i propri detenuti prima della precaria democrazia del 2010 e ora gli attivisti hanno paura che si torni agli stessi metodi inumani.
Il Southeast Asia Globe ha visitato quello che resta dell’hotel dove nacquero i due giornali simbolo della libertà di stampa cambogiana dopo il regime dei Khmer Rossi. Un tuffo nel passato per capire meglio le difficoltà di un diritto così “banale” come la libertà di espressione.
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