Notizie (e curiosità) dal Sud Est Asiatico #21
Tensioni nel Mare Cinese Meridionale, l'arte marziale diventata patrimonio, italiani in SEA e molto altro.
Questa è l’ultima newsletter che ho iniziato a scrivere da Singapore. Dopo 6 anni, abbiamo deciso di lasciare la città stato e prenderci un po’ di mesi per viaggiare prima di tornare in Europa. Per ora siamo stati due settimane in Vietnam e siamo da poco approdati a Bali. Vogliamo prenderci una pausa, ed esplorare un po’ di posti che non avevamo ancora visitato in questi anni.
E poi? A me piacerebbe sperimentare con un po’ di idee che ho in testa. Ne parlerò sul mio profilo LinkedIn quando sarò pronta.
Che fine farà Le Tigri Asiatiche ora che non sarò più di base a Singapore? Continuerà come al solito, e magari anche meglio, visto che avrò più tempo a disposizione.
Sono convinta che il Sud Est Asiatico sia un posto interessantissimo e ancora, purtroppo, non raccontato abbastanza. I grandi paesi dell’Asia, Cina, India e Giappone, solitamente si prendono tutti i riflettori, lasciando ben poco spazio a questa regione in forte crescita. A me piacerebbe continuare a dare voce, nel mio modo, a quello che succede qui e a far conoscere sempre di più questa parte di mondo che ho chiamato casa per gli ultimi 6 anni della mia vita.
Grazie, come sempre, di leggermi!
Alessia
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In questa newsletter:
Un mare pieno di pesci (e minerali)
L’Indonesia presiederà l’ASEAN, l’Associazioni delle Nazioni del Sud Est Asiatico, per tutto il 2023 a partire da questo mese. Joko Widodo, il presidente dell’Indonesia che rivestirà anche il ruolo di presidente dell’ASEAN, ha dichiarato che uno dei suoi obbiettivi per l’organizzazione è definire il codice di condotta nel Mare Cinese Meridionale. L’Indonesia, come molti altri paesi asiatici, si è trovata diverse volte ad avere dispute territoriali e controversie con la Cina a causa di come quest’ultima tratta questa parte di mare. Ne avevamo parlato in questa newsletter tempo fa.
Per farla breve, la Cina vuole la giurisdizione sull’intero mare per via di una linea tratteggiata sulla mappa che risale al 1946 e che la Corte dell’Aia ha dichiarato non valida già nel 2015. Solitamente le acque internazionali iniziano a circa 370 km dalla costa, ma in questo caso si arriva fino ai 2000 km, creando non poche tensioni con gli stati vicini.
Le Filippine, ad esempio, per tutelarsi contro la Cina hanno recentemente dato accesso alle proprie basi militari agli Stati Uniti. Questa settimana, però, la Cina per imbuonire le Filippine e l’Indonesia, che sono i due stati più popolosi dell’area e con cui ha avuto maggiori controversie nell’area in passato, ha annunciato la costruzione di due zone di sviluppo e innovazione proprio nel Mare Cinese del Sud che andrebbero a beneficiare i due paesi.
La maggior parte degli stati appartenenti all’ASEAN vogliono accedere all’area marittima per sfruttarne le risorse, quindi è un tema estremamente sentito nella regione e molto delicato per via delle varie alleanze geopolitiche. Infatti, la Cina è il più grande partner commerciale dell’ASEAN e viceversa, ma diplomaticamente ad esempio le Filippine sono vicine agli Stati Uniti e il Giappone e hanno da poco ribadito l’alleanza.
Le tensioni al momento sono alle stelle, e per far tornare un clima sereno nell’area, una delle opzioni è proprio accordarsi su un codice di condotta che venga internazionalmente riconosciuto.
L’arte marziale cambogiana
Quando si parla di arti marziali, spesso di pensa a Giappone, Cina o Thailandia. Eppure il Sud Est Asiatico è pieno di diverse discipline che mettono insieme lotta, tradizione e spiritualità.
L’UNESCO ha da poco riconosciuto il Bokator, l’arte marziale cambogiana, come patrimonio ed è anche stato inserito come sport nei Giochi del Sud Est Asiatico 2023, una specie di olimpiade locale.
Solitamente la candidatura per far diventare qualcosa patrimonio dell’UNESCO dura circa un anno, ma per il Bokator ci è voluto molto più tempo. Inizialmente era stata presentata solo come un’arte marziale, ma rappresenta molto di più. È un metodo per imparare ad essere disciplinati, dimostrare rispetto alle persone e fare offerte agli dei, alla natura e al re.
Il Botakot è la più antica arte marziale attualmente ancora praticata in Cambogia e risale a più di mille anni fa, ai tempi dei Khmer, fondatori del regno di Angkor. Per capirci, i templi famosi cambogiani risalgono allo stesso periodo. Ancora oggi, quando gli atleti combattono, si vestono come i soldati Khmer, rivendicando le proprie tradizioni cancellate durante il regime dittatoriale di Pol Pot e durante l’invasione vietnamita.
Come altre arti marziali, c’è una gerarchie di cinture, quella nera la più forte. Ma negli incontri, si possono scontrare due opponenti con cinture completamente diverse, aggiungendo un elemento di sorpresa per entrambi.
Per la prima volta, gli atleti cambogiani si scontreranno con gli altri della regione a casa loro. Infatti i prossimi Giochi si terranno a maggio nella capitale cambogiana. Un palco perfetto per promuovere questo nuovo patrimonio!
Scopri di più.
- Qui un video di come funziona quest’arte marziale.
- Qui un video musicale di una canzone che parla del Bokator. Mi ricorda molto il film il gladiatore, ma low budget.
Italiani in SEA
Se vuoi raccontare la tua storia nella prossima newsletter, o conosci qualcuno di interessante che vive in Sud Est Asiatico, rispondi a questa email!
Paolo Bortolotto, Singapore
Italo-Inglese, laureato in Computer Science a Londra, 20 anni di carriera in Mastercard, Paolo Bortolotto nel 2021 ha deciso di cambiare vita e aprire la sua azienda di consulenza per lavorare con startup e venture capitalist.
Dove hai vissuto e di cosa ti occupavi a Mastercard?
Sono nato a Londra da genitori italiani, nel 1997 mi sono trasferito a Roma per entrare in Mastercard e dal 2015 vivo a Singapore. Fino ad oggi ho sempre lavorato nel mondo dei sistemi di pagamento, prima in SIA (Società Interbancaria per l’Automazione) e poi in Mastercard in Italia, dove ho gestito grandi clienti come Poste Italiane, per poi ricoprire un ruolo Europeo focalizzato sullo sviluppo di nuove soluzioni/prodotti di debito. Nel 2015 ho deciso, sempre con Mastercard, di trasferirmi a Singapore per conoscere nuovi mercati ed affrontare nuove sfide. A Singapore ho gestito prima i prodotti consumer (debito, credito e prepagato) e poi le soluzioni Loyalty dell’azienda. L’Asia è un mercato estremamente complesso e variegato che mi ha permesso di affrontare nuove sfide e realtà diverse.
Com’è stato fare il salto da ambiente corporate a mettersi in proprio?
Una decisione difficile e per molti un salto nel buio, ma io sapevo che era quello che volevo. Certo non facile anche perché il mio cambiamento è coinciso con il Covid! Quindi l’inizio è stato decisamente in salita. Ma adesso dopo 3 anni sono sempre più convinto della mia scelta. Lavoro in un ambiente estremamente dinamico dove riesco a fare la differenza offrendo a startup la mia esperienza e conoscenza del settore e a venture capitalist l’opportunità di investire in nuovi prodotti/soluzioni.
Rimarrai a Singapore?
Questo è il bello di lavorare in proprio! Tutto è possible: andrò dove mi porta il lavoro. Amo Singapore, è molto accogliente e tutto funziona bene. È un paese sempre in grande fermento e pieno di startup interessanti. Quindi vedremo, una cosa è certa: Singapore rimarrà per sempre nella mia vita in un modo o nell’altro.
Altre notizie di Italiani in SEA
Aspire, startup fintech B2B fondata da Giovanni Casinelli e Andrea Baronchelli a Singapore, ha chiuso un round di investimento di 100 milioni di dollari. L’azienda offre pagamenti internazionali, carte aziendali, gestione di debiti e crediti e altri servizi finanziari e ha più di 15 mila clienti in tutto il Sud Est Asiatico.
D-Orbit, un’azienda aerospaziale italiana, ha siglato un contratto di lancio con Patriot Infovention, un’impresa thailandese specializzata in servizi di assistenza governativa. L’accordo è stato stretto durante il Global Space and Technology Convention a Singapore.
In breve
Le dimissioni. Il Presidente vietnamita ha dato le dimissioni a seguito di uno scandalo di corruzione che ha visto coinvolti centinaia di membri del partito comunista (l’unico partito al potere in Vietnam).
Jack Ma a spasso. Alcuni forse potrebbero non riconoscere nessuna delle due persone nella foto. Uno è Jack Ma, fondatore di Alibaba e ex uomo più ricco della Cina. L’altra è Jay Fai, proprietaria e cuoca di un posto di street food a Bangkok, in Thailandia, e diventata famosa internazionalmente grazie allo show Street Food di Netflix.
Che un miliardario mangi in un posto di street food così, forse già di per sé potrebbe essere notizia. Ma il vero shock di questa foto è stato semplicemente vedere di nuovo apparire Jack Ma, che non si vedeva dal Novembre 2022 e che dal 2020 è apparso veramente di rado in pubblico. La foto è stata pubblicata poche ore prima della notizia della cessione da parte di Ma del controllo di Ant Group, gruppo di cui fa parte Alipay, il sistema di pagamento più diffuso in Cina e in alcune zone limitrofe.
Jack Ma, una volta acclamato come uno tra gli imprenditori cinesi più promettenti, ha iniziato ad avere problemi con il governo cinese quando ha cominciato a criticare alcuni regolamenti. Da allora è quasi sparito del tutto dalle scene, ed è riapparso dopo mesi in questa foto in Thailandia.
I paladini dell’immondizia. Quando viaggio in Sud Est Asiatico mi sorprendo sempre di quanta immondizia ci sia in giro. Spesso nascosta in angolini, a volte portata sulla spiaggia dalle maree, a volte semplicemente sul ciglio della strada. Ho imparato a portarmi sempre un po’ di buste per raccoglierla. Ma questi ragazzi sono su un altro livello, sono un gruppo che pulisce di brutto. Tira su a mano tonnellate di immondizia. E fanno pure video fighi mentre lo fanno.
Vaccini in numeri. Ormai anche Singapore ha tolto l’obbligo delle mascherine dai mezzi pubblici, e si è tornati finalmente alla vita pre-Covid. Qui dei grafici interessanti sui vaccini in giro per il Sud Est Asiatico. Il grafico sul numero assoluto di dosi amministrate per paese ha ben poco senso: l’Indonesia è il quarto stato più popoloso al mondo e non si può comparare con il Brunei per esempio. Ma gli altri grafici sono molto interessanti, specialmente per vedere la velocità con cui i diversi paesi hanno reagito.
Diario di viaggio: Vietnam
Vi lascio un paio di righe qui in fondo su alcune riflessioni di viaggio. Giusto per chiudere la newsletter con qualcosa di personale e un po’ leggero.
Il Vietnam non è di quei posti dove vai e ti piace da subito. È più uno di quei posti da scoprire, da ritornarci anche se non ti è piaciuto la prima volta, è un posto da capire. E poi, solo allora, lo si trova interessante, affascinante, incredibile.
È incredibile che ogni porta sia un’attività. Davanti ad ogni casa, un banchetto che vende qualcosa. È un posto dove la vita si vive in strada, o sulla porta di casa, sempre rigorosamente aperta. È dove con una padella ci fai un business e vendi panini con la frittata da mangiare seduti per terra, o quasi. È un casino, di negozi, di persone, di motorini, di odori, di rumori. È prezzi fatti sul momento, a seconda di che faccia hai. È negoziazioni su tutto. È cibo, tanto, ovunque, e a tutte le ore. È anche meraviglia, posti brutti vicino a posti belli, angoli nascosti e turismo di massa. È crescita rapida, strade in costruzione, corsa a diventare più moderno. E quando avrà finito la sua trasformazione, chissà come sarà.
Posto preferito: Ha Long Bay, ma in bassa stagione.
Bevanda preferita: caffé con lo zabaione, tipico di Hanoi.
Cibo preferito: Bahn Mi, la baguette/panino vietnamita con diversi ingredienti (frittata locale, carni varie, fois gras, e altro).
Cosa comprare: seta, perle, poster e borse di pelle.
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