Notizie (e curiosità) del Sud Est Asiatico #25
Lezioni da Nobel, un unicorno d'acqua, un attivista Loatiano, e molto altro
In questa newsletter estiva voglio raccontare storie di persone che stanno facendo cose fuori dal comune.
Spesso quando leggiamo di Sud Est Asiatico le notizie sono di sistemi politici instabili, cambiamento climatico e inquinamento, e altri problemi. Con Le Tigri Asiatiche in questi mesi ho cercato di coprire sia i fatti, che notizie positive e curiosità di una regione in continua crescita e che fatica a raggiungere i riflettori internazionali.
In questo numero, ho cercato delle storie di ottimismo, perché, come dice Maria Ressa, “il cambiamento comincia da me”.
Grazie, come sempre, di leggermi,
Alessia
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Lezioni da Nobel
Maria Ressa è una giornalista, attivista, e premio Nobel per la pace delle Filippine. Nel suo libro “How to stand up to a dictator” racconta la sua vita e il suo modo innovativo di fare giornalismo. Ma il libro offre molti spunti di riflessione per chiunque.
Queste alcune delle lezioni-manifesto della sua vita:
La mediocrità è quando ti accontenti di quello che puoi ottenere, invece di spingere per avere di più. Scegli di essere migliore di quello che sei oggi.
Mai, mai, mai farti intimidire da qualcuno, non importa di chi si tratta.
Quello che scegli di fare nella vita influenzerà il tipo di persona che diventerai.
La scelta più importante è scegliere la persona giusta con cui condividere la tua vita.
Accogli e impara a gestire le tue paure. L’unica cosa che puoi controllare al mondo sei tu stessa.
Non si può predirre quello che farà un gruppo dal singolo comportamento degli individui del gruppo.
Le decisioni più difficili sono quelle che devi comunicare tu in prima persona, soprattutto all’interno di un’azienda.
Scegli sempre di imparare.
Se provi a cambiare la cultura (aziendale o di un gruppo di individui), cercheranno di bloccarti. Devi avere coraggio e la forza di proseguire.
Il cambiamento inizia da me.
Un unicorno d’acqua
All’università Huzaifah non se la passava benissimo. Cresciuto in un quartiere povero indonesiano, il papà aveva appena perso il lavoro e spesso non sapeva dove dormire. A volte dormiva al campus, a volte in una moschea e una volta non ha mangiato per 3 giorni.
Per caso, Huzaifah segue un corso sull’acquacultura. Si appassiona alla lezione sui pescegatto e decide di affittare uno stagno per allevamenti. 3 anni dopo, aveva 76 allevamenti. E ora, la sua azienda, eFishery, è un unicorno indonesiano con 1.4 miliardi di dollari di valutazione.
eFishery è un marketplace per le aziende che allevano pesci e gamberi che vogliono vendere direttamente al consumatore finale. Offre servizi tecnologici per dare da mangiare ai pesci e opera anche da ente finanziario per fornire piccoli prestiti agli allevatori.
Il loro motto è “diamo da mangiare ai pesci, per dare da mangiare al mondo”. Gli allevamenti di pesce, infatti, sono molto più sostenibili rispetto agli allevamenti di animali di terra. In generale, è molto meglio per l’ambiente mangiare un kilo di pesce rispetto ad un kilo di manzo. Inoltre, siccome gli allevamenti di pesce sono più nuovi e meno diffusi rispetto agli allevamenti di terra, c’è una grande opportunità di innovazione per renderli ancora più efficienti.
Orgoglio e pregiudizio
“Abbiamo dato la possibilità ai giovani di essere sé stessi” dice Anan Bouapha, fondatore di Proud to be us Laos, un’associazione che aiuta le comunità LGBTQ+.
Nel 2012 Anan decide di organizzare un incontro sulle malattie sessualmente trasmissimili. 300 persone partecipano. È l’inizio di Proud to be us. In Laos, non c’era mai stato un evento simile. L’anno dopo, l’incontro viene trasmesso in diretta televisiva. È stato un momento di svolta per la comunità LGBTQ+.
Quest’anno, un altro momento di svolta: il governo laotiano ha approvato una giornata contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia che cade il giorno in cui il WHO ha rimosso l’omosessualità dalla lista delle malattie riconosciute.
In un paese come il Laos, dove molte persone credono negli spiriti e considerano gli omosessuali come demoni, questo è un gigante passo in avanti.
In breve
Sono passati 5 anni dal salvataggio della squadra di calcio thailandese rimasta intrappolata in una caverna durante un temporale. Tutti i ragazzi erano stati portati in salvo da un team di sub esperti, dopo averli sedati e attrezzati con l’ossigeno.
The Radical Fund, un fondo di venture capital focalizzato sulle startup climate, ha chiuso un round di 40 milioni da investire in aziende basate in Sud Est Asiatico.
La seconda azienda di elicotteri privati in Sud Est Asiatico compra velivoli italiani di Leonardo. Il magnate malese punta a diventare il più grande operatore di elicotteri e aerei privati nella regione.
Il governo cambogiano vorrebbe fare a meno di Facebook, ma non può. Il primo ministro aveva annunciato e poi chiuso il proprio profilo Facebook dopo che la piattaforma aveva cancellato un suo video per incitazione alla violenza. Il leader, però, è ritornato subito online visto che il 66% della popolazione è su Facebook e gli servirà essere presente lì per ottenere consenso per le prossime elezioni.
Warner Bros Pictures
Il film Barbie è stato bannato in Vietnam e in Filippine perché nel disegno della mappa che simboleggia il passaggio da Barbie World al mondo reale è rappresentata la nine-dash line, una linea che la Cina rivendica per ottenere l’accesso nelle acque territoriali e internazionali a largo dei paesi del Sud Est Asiatico. Ne avevamo parlato qui.
Italiani in SEA
Se vuoi raccontare la tua storia, o segnalare la storia di un’amic* che vive in Sud Est Asiatico, rispondi a questa email!
Monica Costa, Phnom Phen, Cambogia
Monica Costa abita a Phnom Pehn, in Cambogia dal 2015. Prima ha abitato a Phuket e parla sia Thailandese che Cambogiano in modo fluente. Si occupa di strategia di Marketing e Comunicazione e da poco ha lanciato DIPROSEA, un network di donne italiane che abitano e lavorano in Sud Est Asiatico.
Come mai hai deciso di spostarti in Cambogia?
Abitavo a Phuket ed ero titolare di un’agenzia di comunicazione integrata che avevo fondato nel 2012. Per il mio compleanno nel 2015 mi sono regalata un piccolo viaggio in Cambogia e mi sono sentita a casa. È difficile da spiegare!
Ho visto tanto potenziale nel paese e mi sono spostata lì. All’inzio facevo avanti e indietro con la Thailandia, visto che i miei clienti erano perlopiù ancora lì, poi piano piano ho creato il mio network anche qui.
Com’è lavorare in Cambogia?
La mia percezione della Cambogia, prima e dopo la pandemia, è molto cambiata. Durante il Covid, mi sono reinventata e ho lavorato da interna in alcune aziende cambogiane, scoprendo un lato del paese che prima non avevo vissuto, come il mobbing per esempio e i ruoli di potere all’interno del management. Ma sono veramente grata di questa esperienza, in quanto se avessi messo in piedi un ufficio senza sapere certe cose e capire certi meccanismi, sono sicura che avrei fatti tanti errori.
Superato l’impatto con queste psicosi, la Cambogia e anche la Tailandia, offrono molte possibilità di sviluppo carriera per esperti in vari settori. Con pazienza, cercando con calma, ci sono ottime aziende, con team internazionali e world-class company culture.
Quali sono i tuoi obiettivi con DIPROSEA?
Voglio creare una piattaforma digitale dietro la quale ci siano professioniste che abitano sul territorio e non, che vogliono essere utili ad altre donne che si trovano nella regione o stanno pensando di trasferirsi.
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