Notizie (e curiosità) del Sud Est Asiatico #23
I Giochi del Sud Est Asiatico, foreste e deforestazione, la storia di Alessia Anfuso, e tanto altro.
Questa edizione l’ho scritta io, con la collaborazione speciale di ChatGPT. L’ho usata come un’assistente personale, per reperire informazioni semplici e fare tabelle che altrimenti mi avrebbero portato via tempo. Ma, per quanto riguarda la scrittura, sono ancora una romantica. Penso che non sia ancora in grado di sostituire il tocco personale che vanto di avere in questa newsletter, e che mi piace leggere negli articoli degli altri.
Se volete sapere come abbiamo collaborato, io e ChatGPT, potete leggerlo sul mio profilo LinkedIn.
Grazie come sempre di leggermi,
Alessia
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Giochiamo?
Venerdì 5 maggio sono iniziati i Giochi del Sud Est Asiatico, una specie di Olimpiade locale che coinvolge ogni due anni i paesi della regione dal 1959. Per la prima volta, è la Cambogia ad ospitare i giochi. L’ultima volta che il paese doveva ospitarli, erano stati cancellati per la guerra che infiammava il paese nel 1963.
Quest’anno partecipano tutti gli 11 stati della regione e ci saranno molti sport locali che non sono ancora riconosciuti alle Olimpiadi. Ci sono arti marziali tipiche di alcuni dei paesi, come per esempio l’Arnis, filippina, il Muay Thai, tailendese, il Vovinam, vietnamita, il Penkat Silat, malesiano e indonesiano, e il Bokator, cambogiano che fa il suo ingresso ufficiale in questa edizione.
Poi ci sono sport simili a quelli che conosciamo, ma con delle varianti tradizionali: il Sepak Takraw, una specie di pallavolo giocata con una palla fatta di legno di palma, e il Dragon Boat, uno sport di squadra che prevede la gara di barche tradizionali in legno decorate con teste e code di drago. Dall’anno scorso, gli atleti competono anche con i videogiochi, come Dota o Mobile Legends. I giochi sono un tuffo nelle culture tipiche locali e sono molto sentiti da ogni paese.
Credits: 24news.
Un po’ di curiosità
Cerimonia di apertura. Qui potete vedere la bellissima cerimonia di apertura.
Medaglie d’oro. I paesi con più medaglie d’oro vinte sono la Thailandia, con un totale di 2.345, e l’Indonesia con 1893. Le atlete con più medaglie della storia dei Giochi sono due nuotatrici singaporiane, Joscelin Yeo, con 55 medaglie, e Patricia Chan, con 39.
I paesi ospitanti. La Thailandia e la Malesia hanno entrambi ospitato i Giochi 7 volte in totale. Questa volta è la prima volta per la Cambogia che ospita i Giochi nelle strutture finanziate dalla Cina per 150 milioni di dollari. È stata una cerimonia di apertura significativa, chiamata “The Cambodia Journey” che ha ripercorso la sua storia e le sue tradizioni. Ancora più significativo che queste tradizioni fossero state completamente annullate dal regime che aveva preso il potere l’ultima volta che i Giochi si dovevano tenere nel Paese, e che invece per ovvi motivi sono stati ospitati altrove.
Atlete. Per la cerimonia di apertura, dato il limite di 50 persone, le Filippine hanno scelto di far marciare una delegazione quasi tutta al femminile, mettendo sotto i riflettori le sue migliori atlete. Il paese ha inviato un totale 860 atleti ai Giochi.
Controversie. Come ogni grande evento, non mancano le controversie. Tra droghe, problemi economici e organizzazione che lascia a desirare, anche i Giochi del Sud Est Asiatico hanno avuto le loro storie problematiche. Qui una carrellata delle controversie negli anni.
Bandiere. Nella cerimonia di apertura, le bandiere del Myanmar, Vietnam e Indonesia sono state appese alla rovescia. In particolare, la bandiera dell’Indonesia alla rovescia è quella della Polonia, stato che non ha nulla a che fare con il Sud Est Asiatico.
Amici e nemici delle foreste
Il modo migliore per salvare le foreste? Avere popolazioni indigene che ci vivono.
Uno studio delle Nazioni Unite ha dimostrato come le popolazioni indigene abbiano aiutato a preservare le foreste in diversi modi. I Kajang dell’Indonesia offrono una finestra per vedere come effettivamente questo avvenga. Innanzitutto, credono ad una leggenda ancestrale, passata oralmente di generazione in generazione, che narra che il primo uomo è caduto dal cielo e finito nella foresta, facendone di fatto il luogo più sacro al mondo. Questi indigeni vivono di agricoltura di sussistenza e non possono deturpare l’ambiente dove vivono. “Se preserviamo la foresta, preserviamo noi stessi” è il loro motto.
Non è raro però che in paesi in via di sviluppo come quelli del Sud Est Asiatico prevalga la voglia di fare soldi e si finisca a deturpare il paesaggio. In Cambogia, ad esempio, nella regione costiera, grandi gruppi immobiliari stanno stravolgendo il paesaggio, comprando terre e sfrattando le persone che ci vivono per fare grandi complessi alberghieri.
In breve:
Fecondazione in vitro. Il Vietnam ha raggiunto un nuovo traguardo nella fecondazione in vitro. Si è riusciti a fare dei test per anomalie cromosomiche prima dell’inseminazione, riducendo il rischio di aborto e di malattie genetiche. Il paese ha investito molto negli ultimi anni per migliorare la salute pubblica e promuovere lo sviluppo economico attraverso il turismo sanitario.
Il fondo contro il cambiamento climatico. Mekong Capital sta cercando almeno 150 milioni per il suo fondo di investimento destinato a progetti che combattono il cambiamento climatico.
Più energia pulita. Samaiden Group, un gruppo malese di energie rinnovabili, ha firmato un accordo con le ferrovie cambogiane per usare le infrastrutture ferroviarie per produrre energia solare e ridurre le emissioni di carbonio della Cambogia.
Tecnologia e geopolitica. L’Indonesia si sta mobilitando per essere un paese fondamentale per quanto riguarda settori molto importanti nella geopolitica tecnologia mondiale: i data center, la produzione di batterie e l’energia pulita. Il paese infatti ha la più grande riserva mondiale di nichel, minerale necessario nella produzione di batterie, di conseguenza fondamentali in un futuro a basse emissioni di carbonio.
Una città per ricchi. Singapore è ben conosciuta per essere una delle città più ricche al mondo. Lo dimostra anche il fatto che ci siano 700 family office, strutture finanziarie che gestiscono gli affari e gli investimenti delle famiglie benestanti. In Italia per confronto, con 10 volte gli abitanti, ce ne sono solamente 180.
Italiani in SEA: Alessia Anfuso, Founder di Nateena
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Alessia Anfuso ha vissuto a Singapore per 3 anni e mezzo. Ora è a Madrid e ha fondato Nateena, un marchio di prodotti per la pelle bio per ragazzi e adolescenti.
Come ti è venuta in mente l’idea per l’azienda?
Ero ancora a Singapore quando mi è venuta in mente l’idea. C’erano tanti prodotti per la pelle, ma per la fascia ragazzi e adolescenti mancavano opzioni bio di qualità, come invece si trovavano per gli adulti. In Asia il mercato è molto attivo, qui in Europa è diverso. Dopo aver cambiato diversi lavori, seguendo mio marito nei suoi trasferimenti, ho pensato che volessi creare qualcosa di internazionale, e su cui potessi continuare a lavorare ovunque mi trovi in futuro. Così quando ci siamo trasferiti a Madrid ho creato Nateena.
Com’è stato iniziare da capo dopo 3 anni e mezzo a Singapore?
Devo dire che se non fossi stata a Singapore non avrei mai neanche pensato di poter aprire un’azienda tutta mia e collaborare con persone così lontane da me. A Singapore mi sono trovata a lavorare con persone da tutto il mondo, all’inizio questa cosa mi terrorizzava, ma poi ho scoperto che era la sfida piu interessante. Grazie alla mia esperienza in Asia anche ho pensato che aprire un’azienda potesse essere un’opportunità per me. A Singapore si respira ottimismo verso il futuro, così mi sono convinta a rimboccarmi le maniche.
Il prodotto è fatto in Italia, ma collaboro con professionisti che vivono in diversi paesi. L’esperienza a Singapore sicuramente mi ha aiutato molto nel ripartire da capo ma con una spinta in più!
Credits: Nateena.
Prossimi passi?
Far crescere Nateena in Spagna e poi portarla anche in altri mercati internazionali. Non escludo di poter ritornare a Singapore in futuro.
Ti manca qualcosa di Singapore?
Le mie passeggiate serali ai Botanic Gardens, i viaggi nel Sud Est Asiatico e l’ottimismo nel futuro!
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