Notizie (e curiosità) sul Sud Est Asiatico #26
Parità di genere, caffé vietnamita, una breve storia del curry e l'intervista a Stefano Pellegrino di Aspire
Per farvi compagnia sotto l’ombrellone, in montagna o anche nel vostro ufficio, questa newsletter è in versione estiva, un po’ più leggera. Anche se un argomento un po’ più importante lo volevo trattare: la parità di genere.
Michela Murgia ci ha lasciati. In Italia siamo ancora lontani dalla parità. Siamo classificati 63esimi a livello mondiale. Prima di noi al 19esimo posto ci sono le Filippine, Singapore al 49esimo, il Laos al 53esimo e il Timor Leste al 56esimo. Ne parleremo più a fondo nella prima sezione di questa newsletter.
Intanto io approfitto della quiete di Agosto per preparare i workshop di The Ideas Lab, il mio nuovo progetto per aiutare startup e aziende a testare nuove idee, e la settimana prossima andrò in Friuli. Se siete da quelle parti, sentiamoci pure! :)
Grazie, come sempre, di leggermi,
Alessia
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In questo numero:
Parità di genere in SEA
Ci prendiamo un caffé? Il caffé vietnamita
Curry curry guagliò - La storia del curry
Stefano Pellegrino, Co-Founder e Country Manager Vietnam di Aspire
Notizie in breve
168 anni dopo
Ci vorranno 132 anni per raggiungere la parità di genere a livello mondiale. Ce ne vorranno 168 per raggiungerla in Sud Est Asiatico e nella regione pacifica. Prima del Covid questi dati erano molto meglio, ma le donne durante la pandemia ne hanno risentito di più, trovandosi spesso ad assistere i propri familiari e penalizzando così il proprio lavoro.
Partecipazione economica e politica
Il Laos è il paese con la maggior partecipazione economica delle donne, e nella top 30 troviamo anche la Thailandia, le Filippine, e Singapore. L’Italia è al 110° posto.
A livello di partecipazione politica, l’unico paese del Sud Est Asiatico che viene prima dell’Italia nella classifica sono le Filippine, che è stato il primo paese asiatico ad avere una Presidentessa donna, Corazon Aquino, nel 1986 e che poi ha avuto diverse figure di spicco femminili, come l’ultima Vicepresidentessa, Leni Robredo che è stata in carica dal 2016 al 2022. Nelle Filippine, inoltre, 13 anni fa è stata firmata la Magna Carta of Women, una carta dei diritti che tutela le donne contro le discriminazioni. Di fatto, però, viene fatta valere poco, anche in presenza di aperte violazioni.
Il Vietnam, anche, è migliorato per quanto riguarda la partecipazione politica ma gli uomini ricoprono ancora 100% delle posizioni ministeriali.
Donne al vertice
Il 17.1% del totale dei membri dei consigli di amministrazione delle aziende del Sud Est Asiatico sono donne, che è al di sopra della media asiatica del 11.7%. In Italia, il 47% delle cariche nei consigli d’amministrazione è ricoperto da una professionista, ma quando si tratta di ruoli executive, si va sotto al 17%.
Per quanto riguarda le CEO, invece, Singapore capeggia a livello mondiale con la più alta percentuale: il 13% è donna. Subito dopo sul podio, ci sono Svezia e Thailandia. In Italia, per confronto, solo il 3% delle CEO è donna.
Per approfondire:
Ci prendiamo un caffé?
All’Università feci una summer school a Berlino. Uno dei miei compagni di corso era di origini vietnamite e appena scoprì che ero italiana mi disse: “Ci sono due popoli fissati per il caffè: gli italiani e i vietnamiti”. Così, mi fece provare per la prima volta il caffè vietnamita. Non bevo caffé solitamente, ma quello vietnamita per me è il più buono del mondo. Sa vagamente di cioccolato, sapore dato dalla tostatura fatta in padella usando a volte burro o margarina, spesso viene aggiunto il latte condensato e il ghiaccio e ad Hanoi lo fanno con lo zabaione.
In Vietnam c’è una cultura del caffé simile a quella italiana. Lo si può comprare praticamente ovunque. Ci sono molti bar, ma anche ambulanti che vendono solo quello ai lati della strada. E, come in Italia, il caffé costa poco.
Così quando Starbucks è entrato nel mercato 11 anni fa, non ha fatto molto scalpore. E a distanza di così tanto tempo, la catena americana non ha preso piede tra i vietnamiti che continuano a preferire il caffé a cui sono sempre stati abituati.
Il caffè in Vietnam fu introdotto dai francesi, durante il periodo coloniale nel 19° secolo. La coltivazione si è diffusa rapidamente grazie alle condizioni climatiche favorevoli e alle fertili terre dell'altopiano. Produce maggiormente la qualità robusta, più forte rispetto all’arabica che è comunemente utilizzata in Italia. Oggi, il Vietnam è uno dei maggiori esportatori di caffé al mondo e il secondo produttore a livello mondiale, subito dopo il Brasile.
Curiosità: perché si chiama Robusta?
La pianta del caffé che produce la qualità robusta è più grande e, appunto, robusta, da sopravvivere meglio a condizioni avverse. Con il cambiamento climatico, molti produttori che producevano qualità arabica hanno avuto difficoltà a mantenere sane le proprie piante a seguito di piogge torrenziali. In Brasile, il ghiaccio ha rovinato 200 mila ettari di coltivazioni arabiche. Il Vietnam, di conseguenza, ha esportato il 30% in più dei suoi chicchi robusta per far fronte alla domanda mondiale. Molti produttori, così, stanno pensando di investire in produzioni di piante Robusta per essere più resistenti ai cambiamenti climatici.
Scopri il Vietnam con questi libri consigliati da una scrittrice vietnamita sul NYTimes
Curry curry guagliò
Il curry esisteva già 2000 anni fa in Sud Est Asiatico. Lo dimostra uno studio che ha trovato reperti archeologici nel sud del Vietnam rilevando l’utilizzo in cucina di spezie come curcuma, zenzero, chiodi di garofano, noce moscata e cannella. La novità è che prima di questo studio si avevano prove scritte dei commerci di spezie tra l’Antica Roma e l’India, ma non si sapeva molto sul loro vero utilizzo e diffusione. Questo ritrovamento suggerisce che il curry sia stato introdotto dai migranti e commercianti che che navigavano l’Oceano Indiano. In India, infatti, risale a ben 4500 anni fa.
Il curry è un mix di spezie che viene usato in cucina per insaporire i cibi. Solitamente lo si associa all’India, dov’è largamente usato, ma il suo utilizzo viene fatto in quasi tutti i paesi asiatici con delle piccole variazioni. Si compone in genere di curcuma, cumino, chiodi di garofano, noce moscata, zenzero, cannella, coriandolo, cardamomo, pepe nero e peperoncino. Quest’ultimo ingrediente deve tutto ai Portoghesi, che lo importano in India dopo la scoperta dell’America. Il peperoncino, oggi così diffuso in moltissime cucine asiatiche, è stato un vero elemento di svolta per la cultura culinaria locale. La cucina Thailandese, Malese e Indonesiana basano molti dei propri piatti non solo sulle spezie, ma soprattutto sul piccante!
Oggi il curry ha molti significati. Il curry rice giapponese è molto diverso dal currywurst tedesco, eppure con questa parola ci si riferisce a mix di spezie utilizzate anche in modi completamente diversi.
Se a parlare di curry ti è venuta fame, ecco tre piatti tipici da provare assolutamente:
Beef Rendang, una specie di stufato di manzo tipico della Malesia e dell’Indonesia.
Curry di pollo birmano e patate
Green curry thailandese, solitamente con pollo
Italiani in SEA
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Stefano Pellegrino, Ho Chi Minh, Vietnam
Era partito inizialmente per gli Stati Uniti alla ricerca di un ambiente vibrante e imprenditoriale, poi un’offerta di lavoro dal Vietnam gli ha fatto scoprire un nuovo mondo. “In Vietnam, e in Sud Est Asiatico in generale, ci sono opportunità che in Europa ci sognamo. Qui ho trovato quello che cercavo negli Stati Uniti, ma in modo esponenziale: è una regione fortemente in crescita, dove è molto più semplice per chiunque costruire un’impresa dal niente”.
Stefano Pellegrino, 39 anni, originario di Pavia vive da 9 anni ad Ho Chi Minh City, in Vietnam. Con una carriera da avvocato alle spalle, ora è Co-founder e Country Manager (Vietnam) di Aspire, la fintech startup leader del settore che aiuta a gestire le finanze delle piccole e medie imprese, e sta lanciando la sua startup nel climate tech.
Come mai hai deciso di trasferirti in Vietnam?
Mi ero spostato negli Stati Uniti da Milano, dove facevo l’avvocato, e un’azienda mi ha fatto un’ottima offerta per andare a lavorare in Vietnam. Un mio carissimo amico abitava già lì e mi diceva sempre che era un Paese con tante opportunità. Mi ricordo che una sera io e mia moglie eravamo seduti sulla spiaggia a San Diego e, guardando il Pacifico, ci dicevamo: ‘attraversiamo anche quest’oceano o no?’.
Abbiamo fatto la scelta giusta. Quasi 10 anni dopo siamo ancora qui.
Cosa ti piace del Vietnam in particolare?
È un paese estremamente imprenditoriale, in fortissima crescita. In un anno normale, cresce del 7% annuo [per confronto, l’Italia è cresciuta dell’1,2% nel 2023, ndr]. Si va molto veloci, è un ambiente dinamico e con tantissime opportunità.
Ogni anno il Paese cambia, si evolve. L’Italia e l’Europa da questo punto di vista sono più ingessate.
Com’è stato il salto da una carriera di avvocato a country manager di una startup?
Incredibile! Sono stato fortunato perché Aspire è cresciuta tantissimo, in 4 anni siamo passati da 0 a 75 dipendenti solo in Vietnam e ne abbiamo 500 in tutto il Sud Est Asiatico. Abbiamo chiuso un round di 100 milioni di dollari recentemente, e 3 mesi fa abbiamo fatto per la prima volta utili, che per una startup così giovane non è banale.
In più ho imparato tantissime cose, sia sulle mie capacità di gestione dei team che su come si fa crescere un’azienda da zero. Ora sto aiutando l’azienda ad espandersi in nuovi mercati. In Sud Est Asiatico siamo già leader del settore per quanto riguarda piccole e medie imprese e vogliamo iniziare a guardare altrove.
Ultima domanda, cosa pensi che l’Italia possa imparare dal Vietnam?
La fiducia nel futuro. Qui ce n’è tantissima!
Notizie (e curiosità) in breve
Il 9 agosto è stato il 58esimo anniversario dell’indipendenza di Singapore dalla Malesia. È stata un’indipendenza abbastanza fuori dal comune, con il primo ministro che lo annunciava piangendo, ma non di gioia come spesso accade in queste occasioni. Qui un video che spiega perché Singapore non voleva l’indipendenza inizialmente.
C’è un posto tra la Thailandia e il Myanmar dove tutto il sottobosco illegale e di traffici illeciti avviene. Un esclusivo reportage del South China Morning Post racconta la storia di due malcapitati che pensavano di candidarsi per un lavoro ben pagato e invece sono stati sfruttati e scammati.
Se pensi di avere strani interessi, dai un occhio a queste community particolari. Un gruppo di sirene per passione, chi si trova per aggiustare ventilatori e chi invece si prepara tutto l’anno per la danza del capodanno cinese.
Un bel reportage sui 50.000 venditori di street food a Jakarta, in Indonesia. Molti, anche se il loro business spesso è fatto da qualche padella e un fornello, vendono i loro piatti online.
36 posti dove andare in vacanza in Sud Est Asiatico. Il mio consiglio? Fate mille ricerche prima, in modo da trovare esattamente quello che volete. Spesso le foto e la realtà sono ben diverse.
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